L’Impero Wolof fu un impero che dominò gran parte dell’odierno Senegal e segnò l’Africa Occidentale dal XIV. Raggiunse il suo apice nel XVI secolo, quando nacquero gli Stati del Dyolof, Waalo, Baol e Cayor. Per poi declinare ed essere assorbito dalle colonie francesi nel 1890. Non tutti sanno però, che per tradizione matriarcale africana, erano le donne di sangue reale, dette Linguère, a decidere a chi spettasse la legittimità del potere. Una di queste fu Ndate Yalla Mbodj nel Regno del Waalo.
Il Regno del Waalo
Il Regno del Waalo era collocato al nord del Senegal e al sud della Mauritania. Occupava una posizione strategica tra il mondo arabo berbero e l’Africa nera. La sua capitale era Njurbel sita al sud della Mauritania attuale e i suoi abitanti erano chiamati Galaff o Gelaffa, ma anche Ialof o Iolof. Denominazione che proviene dal nome del fondatore del primo villaggio del regno, Dyolof Mbeng. In Africa lo status delle donne nella società precoloniale era di stampo matriarcale, infatti le donne si sono state dimostrate essenziali a livello storico, economico e sociale in quasi ogni regione dell’Africa da millenni. Nell’ormai lontano Regno del Waalo, come da tradizione matriarcale africana, la linguère Fatim Mbodj nominò suo marito Amar Borso Mbodj, re del Waalo. Poco tempo dopo, dalla loro unione, nacquero le due principesse Njeumbet e Ndate Yalla Mbodj.
Ndate Yalla Mbodj e il Regno del Waalo
Nel 1820, i berberi attaccarono il Regno del Waalo in assenza del re Amar Borso Mbodj. Così sua moglie Fatim Mbodj con il suo esercito di donne travestite da uomini, affrontò prontamente e respinse gli invasori schiavisti. I berberi feriti nell’orgoglio decisero di attaccare nuovamente, e questa volta riuscirono a mettere in schiavitù la linguère e il suo esercito. Non contente queste ultime organizzarono un suicidio collettivo lanciandosi nel fuoco ardente, solo dopo aver fatto scappare le due principesse di 12 e 10 anni. Njeumbet e Ndate Yalla Mbodj riuscirono a riprendere il comando e la difesa del Waalo. Nel 1846, all’età di 36 anni Ndate Yalla Mbody assunse pieni poteri sul regno dopo la morte della sorella Ndjeumbet, ma solo qualche anno dopo, nel 1848, i francesi iniziano ufficialmente a colonizzare il Senegal da Saint Louis.
La ricchezza del Regno del Waalo
Per circa due secoli, le coste senegalesi erano state contese da portoghesi, olandesi, inglesi e francesi per accaparrarsi quella parte del continente che serviva da punto di rifornimento di schiavi e materie prime. Infatti, il Waalo era un piccolo paradiso: campi di riso e di arachidi, acque pescose, prati verdi, branchi di pecore, vacche, capre e cavalli. Nei giardini familiari, curati dalle donne, crescevano patate dolci, zucche, meloni e pomodori. Inoltre, il fiume rappresentava un’importante attività economica e Ndete Yalla Mbodj faceva di tutto affinché regnasse l’ordine. Ne controllava la traversata grazie alle sue barche e gli stranieri europei dovevano pagare delle tasse per poter commerciare. Quando si scoprì che il fiume poteva costituire un asse strategico di penetrazione nell’Africa occidentale, la città di Saint Louis divenne il fulcro del saccheggio di materie prime come oro, spezie, avorio e gomma ed inoltre furono introdotte armi, alcol e bigiotteria sul continente.
La difesa di Ndate Yalla Mbodj
Vista la critica situazione in cui verteva il territorio dell’Africa occidentale, Ndate Yalla Mbodj richiese con fermezza, attraverso una lettera diretta al governatore di Saint Louis, Louis Faidherbe, lo smaltimento dei lotti intorno alla città coloniale e il divieto di qualsiasi commercio europeo intorno al suo regno. Tuttavia, nel febbraio del 1855, dopo aver sciolto il Regno del Waalo, tentò di conquistare i regni del Baol e del Cayor per tentare un attacco contro i berberi. Praticò la politica della terra bruciata e devastò 25 villaggi, impadronendosi degli allevamenti e riportando oltre 2000 vacche a Saint Louis. Ndate Yalla Mbodj trovò rifugio nel Cayor dove tentò di creare una seconda resistenza, ma si spense di angoscia nel dicembre 1856 dopo 22 anni di regno. Fu una delle ultime sovrane Africane a combattere con tutte le forze contro i colonizzatori europei.